Benvenuti

Questa è una comunità dei partecipanti del Circolo Emilia-Romagna di San Paolo - associazione collegata alla Regione Emilia-Romagna, in cui lo scopo è quello di mantenere il rapporto tra i suoi membri e la regione di origine. Questa comunità è un mezzo di comunicazione tra i nostri associati e un mezzo di promozione del nostro Circolo, della Regione Emilia-Romagna e delle sue province.



Esta é uma comunidade dos participantes do Circolo Emilia-Romagna de São Paulo - associação vinculada a Região da Emilia Romagna (Itália), cujo objetivo é manter o relacionamento entre seus membros e a região de origem.Esta comunidade é mais um meio de comunicação, onde lançamos oportunidades de bolsa de estudos e estágios para descendentes da nossa região, propomos e divulgamos atividades internas, nos conhecemos e interagimos com novos membros.



domingo, 20 de dezembro de 2009

segunda-feira, 14 de dezembro de 2009

Confraternização de fim de ano do Circolo Emilia-Romagna

Caros associados e amigos do Circolo Emilia-Romagna di San Paolo

Chegamos ao final do ano e desejamos nos reunir para confraternizarmo-nos.

O jantar acontecerá dia 17 de dezembro (quinta-feira) a partir das 19h00, no Restaurante La Piadina, localizado na Rua Prof. Atílio Innocenti, 911 - Vila Olímpia. Para os que quiserem conhecer o cardápio segue o site
www.lapiadina.com.br.

Como uma prática emiliana antecipamos que cada um paga o que consumir.

Pedimos a gentileza de que confirmem presença através do email
emiliaromagnasp@yahoo.com.br

quinta-feira, 10 de dezembro de 2009

Un Natale all’aceto balsamico - Ricette Dop per un pranzo davvero di festa

Cari ascoltatori il Natale è vicino ormai e volevamo proporvi oggi delle ricette molto speciali per questo periodo di pranzi e celebrazioni, tutte preparazioni a base di aceto balsamico tradizionale, che come sapete è tra i prodotti più caratteristici e apprezzati della nostra regione, dicevamo una serie di ricette da cui potrete attingere per i vostri menù delle feste. Sono quasi tutte ricette col pedigree, realizzate da famosissimi chef a livello internazionale. Portando in tavola questi piatti sarà di certo un successone!

Partiamo da un antipasto semplicissimo ma ottimo:

Scaglie di parmigiano Reggiano all’aceto Balsamico tradizionale

Prendete un buon pezzo di Parmigiano Reggiano meglio se ben invecchiato 30, 36 mesi, tagliatelo a scaglie. Mettete le scaglie su un piatto da portata e versatevi sopra alcune gocce di buon aceto balsamico tradizionale di Modena o di Reggio Emilia. Servite.
Vedrete che il piatto si svuoterà molto velocemente….

E passiamo a un primo classico:

Risotto al Balsamico tradizionale di Reggio Emilia
Ingredienti (per 6 persone)
1 scalogno di Romagna
500 gr di riso Carnaroli o Vialone
100 gr di burro¾ di vino Cabernet o Barolo
brodo
Parmigiano Reggiano grattugiato
Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia

Far rosolare in una casseruola uno scalogno tagliato fine con 100 gr di burro (a piacere anche una fogliolina di alloro e un rametto di rosmarino). Aggiungere poi il riso e lasciare tostare per alcuni minuti, poi coprite col brodo caldo. Quando inizierà a bollire versate circa ¾ di li litro di vino rosso aromatico e corposo (tipo Cabernet o Barolo). Cuocete per altri 15 minuti sempre mescolando e se necessario aggiungete del brodo.Condite con abbondante burro e Parmigiano Reggiano grattugiato e poco prima di toglierlo dal fuoco aggiungete un bicchierino di aceto balsamico tradizionale.


Come secondi vi proponiamo una ricetta dell’indimenticabile tenore modenese Luciano Pavarotti, la piccatina balsamica, poi un secondo di pesce e infine, per chi non ama la carne e il pesce un secondo latte-ovo vegeratiano. Partiamo dalla...

“Piccatina” balsamica alla Pavarotti
Ingredienti
800 gr. di noce di vitello a fettine
100 gr. di burro
60 gr di prosciutto crudo di Modena tagliato a julienne
25 gr. di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di Aceto balsamico tradizionale di Modena
farina, sale e pepe q. b.

Appiattite leggermente col batticarne le fettine di vitello, quindi salatele, pepatele e infarinatele.

In un tegame fate soffriggere 80 gr. di burro, disponete, ben allineate, le fettine di carne e fatele dorare da entrambe le parti a fuoco vivace.

Sgocciolatele e sistematele per bene in piatto di portata ben caldo, avendo cura di conservare nel tegame il fondo di cottura. A questo punto al fondo rimasto aggiungete il restante burro, unitevi le listarelle di prosciutto, lasciate per un poco rosolare il tutto e completate con l’aceto balsamico. Ancora un attimo di pazienza perchè tutti gli ingredienti familiarizzino tra di loro e quindi versate la salsetta sulla piccatina. Per ultimo cospargetela col prezzemolo tritato e portatela ben calda, in tavola.

Diceva Pavarotti di questa sua ricetta:

"Di solito io impiego per questa preparazione circa un’ora, il tempo civile necessario per distaccarmi mentalmente dalle sinfonie del melodramma e dedicarmi fattivamente alle altre, pur gratificanti, della cucina.

Se il tempo non mi è troppo tiranno preparo per la mia piccatina un contorno di verdure miste fritte, per esempio zucchine, peperoni e melanzane".


Ed eccoci al pesce:
Dentice in salsa di cipolle e aceto balsamico tradizionale di Modena
Ingredienti
1 dentice di 500 g
3 cucchiai aceto balsamico tradizionale di Modena
2 cipolle rosse
3 cucchiai vino rosso
2 cucchiai di olio d''oliva
1 spicchio aglio
1 noce burro
sale, pepe q. b.

Sfilettare il dentice, togliere le spine e lasciare la pelle. Tagliare a fette molto sottili le cipolle, saltarle con uno spicchio d'aglio intero e due cucchiai di olio di oliva per circa dieci minuti, lasciando cuocere molto lentamente.

Aggiungere il vino rosso e l'aceto balsamico e lasciare evaporare. Cuocere il filetto di dentice alla piastra prima dalla parte della pelle per renderla croccante; girare il filetto e, a cottura avvenuta, riscaldare la salsa, aggiungere la noce di burro, il sale e il pepe. Servire il filetto appoggiato sulla salsa.


E per i latte-ovo vegetariani ecco le...

Omelette fredde Bella Nizzarda
Ingredienti (per 4 persone)
1 melanzana media
1 cipolla
1 grossa zucchina
1 peperone verde
1 peperone rosso
200 cc. olio d’oliva
1 spicchio d’aglio
1 rametto di basilico
6 uova
2 pomodori
50 cc. Aceto Balsamico Tradizionale di Modena
Sale e pepe q.b.

Tagliare la melanzana sottile 3 mm. senza togliere la pelle in senso verticale, mettere in una padella con olio d’oliva ed una grossa zucchina, fare colorire leggermente, togliere il tutto e porlo su carta assorbente per togliere l’unto eccedente. Preparare una terrina e disporre a strati la zucchina e le melanzane.

Tagliare il peperone verde, il peperone rosso e la cipolla a cubetti preparandoli usando il sistema precedente e avendo cura di riporli su carta assorbente. Fare quindi raffreddare il tutto.

Preparare una terrina con il peperone rosso e verde, la cipolla, sale, pepe, aggiungere il basilico tritato fine, l’aglio tritato finissimo, i pomodori (ai quali va tolta la pelle immergendoli in acqua calda) tagliati a cubetti e le uova. Amalgamare il tutto ed aggiungerlo alla terrina di melanzane coprirla e cuocere a bagnomaria in forno a 80°C per 60’.

Lasciare raffreddare 5/6 ore, sformare e tagliare a fette sottili condendo con olio d’oliva e aceto Balsamico Tradizionale di Modena.


E finiamo con il dessert:

Bavarese di lamponi con gelatina di Aceto Balsamico tradizionale di Modena e zabaione di pistacchi
Ingredienti
100 gr. di latte
70 gr. di zucchero
2 tuorli d’uovo
180 gr. di panna
10 gr. di gelatina
200 gr. di purea di lamponi

Gelatina di Aceto Balsamico
100 gr. di Aceto Balsamico tradizionale di Modena,
½ foglio di colla di pesce rammollita.

Salsa di pistacchi
125 gr. di latte,
50 gr. di zucchero,
1 rosso d'uovo,
100 gr. di pistacchi freschi passati nel mortaio fino ad ottenere una pasta.

Per la gelatina: Unire l'Aceto Balsamico Tradizionale la colla di pesce ed alcuni cucchiai d'acqua, portare sul fuoco e fare riscaldare lo stretto necessario per far sciogliere la colla di pesce (meno si riscalda più l'aceto balsamico di Modena conserverà i suoi profumi) filtrare il composto dal colino. Quindi prendere stampi da porzione e coprirne il fondo con la gelatina e far rapprendere in frigorifero.

Portare ad ebollizione il latte con metà dello zucchero; a parte unire i tuorli l'altra metà dello zucchero, la gelatina e una spruzzata di Cognac. Versarvi il latte e sempre mescolando rimettere sul fuoco e cuocere come per la crema inglese (senza bollire), infine passare il tutto al colino. Quindi far raffreddare e incorporare la purea di lamponi con la panna, mescolando delicatamente. Versare il composto dentro gli stampini con la gelatina e in frigorifero per due ore.

Per la Salsa di pistacchi: Portare ad ebollizione il latte con metà dello zucchero; a parte unire il rosso d'uovo l'altra metà dello zucchero, il pesto di pistacchi e una spruzzata di Brandy. Infine passare la salsa al colino e lasciare raffreddare.

Presentazione del piatto: sfornare la bavarese su un piatto, versarvi attorno la salsa di pistacchi e guarnire a piacere frutti di sottobosco e cime di menta.


Fragole con Aceto Balsamico
Ingredienti (per 4 persone)
500 gr. di fragole
50gr. di zucchero
Aceto balsamico tradizionale di Modena meglio se Extravecchio

Lavate e tagliate a tocchetti le fragole. Mettetele in una terrina con lo zucchero. Lasciate riposare minimo un’ora in frigorifero. Poi aggiungete, 15 minuti prima di servire l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Extravecchio a piacere e servite in coppa.

E come al solito vi auguriamo Buon Appetito!

Note
A cura di Marina Leonardi

Fonte: http://www.radioemiliaromagna.it/sapori_casa_nostra/ricetta/natale_aceto_balsamico.aspx

sábado, 5 de dezembro de 2009

A Roma la Conferenza Stato-Regioni-CGIE e L’Assemblea Plenaria del CGIE. Bartolini: No allo svuotamento delle rappresentanze degli italiani all'estero

Riduzione del numero dei Comites (Comitati degli italiani all’estero) e superamento del ruolo storico del CGIE (Consiglio generale degli italiani all’estero). E dunque un taglio radicale alla rappresentanza sociale degli italiani all’estero che si esprime attualmente nei Comites e nel CGIE attraverso la fitta trama delle associazioni, dei sindacati, dei patronati. “Per il mondo associativo arriva la soluzione finale”, ha detto il segretario generale del CGIE Elio Carozza a Roma, partecipando a Villa Madama, il 30 novembre scorso, alla Terza Assemblea plenaria della Conferenza permanente Stato–Regioni/Province Autonome-CGIE. Il disegno del governo – sostiene Carozza – mira a sostituire “quella trama di associazioni che è stata la forza e l’anima della rappresentanza di base” degli italiani all’estero con “una rappresentanza di matrice puramente elettorale, anzi elettoralistica” organizzata interamente intorno alle figure dei candidati presidenti dei Comites (che dovrebbero confluire nel “nuovo” CGIE - anzi CIE, perché cambierebbe anche il nome: Consiglio degli italiani all’estero) e dei candidati al Parlamento. Un “pasticcio” che non convince affatto la presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo Silvia Bartolini, che ha preso la parola alla Terza Conferenza Permanente Stato–Regioni–CGIE – i cui lavori sono stati aperti dal sottosegretario agli Affari esteri Alfredo Mantica – dopo gli interventi del vicepresidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome Angelo Michele Iorio (presidente della Regione Molise), di Elio Carozza, del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e del ministro degli Esteri Franco Frattini.

Pur apprezzando nell’assemblea di Villa Madama il “clima politico positivo, di maggiore attenzione verso le Regioni” rispetto alla Prima Conferenza dei Giovani italiani all’estero del dicembre 2008, Silvia Bartolini ha proposto di proseguire - per affrontare i complessi problemi sul tappeto, compresa la prospettata riforma del CGIE – non con un solo tavolo di intese generico tra tutte le istituzioni coinvolte, ma con tavoli di concertazione dedicati alle questioni principali , che sono i giovani, l’associazionismo, le celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e la lingua italiana. Quanto ai giovani, la presidente della Consulta ha chiesto di “non deluderne le aspettative, aperte con la Conferenza di Roma” dell’anno scorso, nel cui spirito la nostra Regione sta organizzando la prossima Conferenza dei giovani emiliano-romagnoli nel mondo, a Santiago del Cile nel marzo 2010. Per l’associazionismo regionale, ha detto la Bartolini, si tratta di “sostenere quello ‘vero’, riconoscendo e non mortificando l’importante ruolo che esso ha avuto, e ancora ha, nell’emigrazione italiana nel mondo”. L’Unità d’Italia – ha proseguito – va celebrata “con eventi comuni, integrati a tutti i livelli istituzionali e non in ordine sparso”. Anche la lingua italiana deve essere “sostenuta con un progetto comune delle Regioni e del Governo, e un unico controllo di qualità dei corsi, anche se questi possono essere condotti da una pluralità di soggetti”. Tra l’altro, ha ricordato la presidente della Consulta, “il governo non ha ancora mantenuto la promessa di utilizzare i giovani come lettori nei corsi di lingua italiana all’estero, così come quella sul finanziamento speciale alle loro attività, fatta dal Ministero della Gioventù in riferimento alla rappresentanza e alla formazione”.

Il documento programmatico licenziato dalla Terza Assemblea plenaria della Conferenza permanente Stato–Regioni/Province Autonome-CGIE ha ribadito la necessità di un tavolo permanente di concertazione tra tutti i soggetti istituzionali per realizzare l’obiettivo della promozione del sistema-Paese all’estero attraverso una serie di punti qualificanti, tra cui l’armonizzazione delle leggi regionali di funzionamento delle Consulte regionali, la messa a sistema delle risorse disponibili su vari canali d’intervento (internazionali, nazionali, regionali, locali) per finanziare le iniziative delle nostre comunità all’estero, la valorizzazione della rete associativa all’estero e lo stimolo alla progettualità nei settori della comunicazione e della stampa. Tutto questo, però, si scontra – come rilevato dal segretario generale del Cgie – con i pesanti tagli ai finanziamenti, in particolare ai corsi di lingua e cultura italiana e ai fondi per l’assistenza: in tutto, le risorse per gli italiani all’estero sono diminuite nel 2009 di trenta milioni di euro.

“L’intreccio tra tagli, ridimensionamento della rete consolare e svuotamento della rappresentanza”, ha sottolineato Elio Carozza, è una “mannaia che cade sulle nostre comunità”. In linea con le posizioni del segretario generale del CGIE quelle di Silvia Bartolini, che il 1° dicembre all’Hotel Villa Carpegna, sempre a Roma, dove si sono svolte le commissioni tematiche del CGIE, ha partecipato alla VI Commissione, quella sulla Conferenza Stato-Regioni/Province Autonome-CGIE, confermando il forte legame tra le Regioni (in Commissione erano presenti dodici rappresentanti delle Regioni) e il CGIE.Non convince la Bartolini – che l’ha ribadito nell’intervento alla Farnesina fatto in rappresentanza delle Regioni italiane il 2 dicembre, nel corso della seduta plenaria del CGIE – nemmeno la soluzione dell’organica presenza delle Regioni nel CGIE, al posto del mondo associativo e sindacale. “Un conto – ha detto – è venire incontro alla giusta esigenza di riconoscimento del lavoro svolto dalle Regioni e dalle loro Consulte per i corregionali all’estero; un altro conto è utilizzare le Regioni per ridurre o svuotare di senso il ruolo del CGIE, con il risultato di riorganizzare tutto il sistema di fatto in funzione dei diciotto parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero: com’è possibile che diciotto persone possano rappresentare a pieno i tre milioni e mezzo di italiani all’estero?”.La Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, ha concluso la presidente, “invita a ogni sua riunione i membri emiliano-romagnoli del CGIE, per assicurare il necessario coordinamento tra la Regione e le rappresentanze del mondo associativo all’estero: che bisogno c’è che una entri nell’altro, tanto più se il progetto di riforma costituzionale prevederà il Senato federale, dove saranno rappresentate le istanze delle Regioni e delle comunità italiane all’estero, e dopo il documento scaturito dalla Conferenza Permanente Stato–Regioni–CGIE che prevede ruoli di intesa tra tre distinte ed autonome istituzioni?”.

Fonte: http://www.emilianoromagnolinelmondo.it/wcm/emilianoromagnolinelmondo/news/4trim2009/confe_stato_reg_cgie.htm

quarta-feira, 2 de dezembro de 2009

Mostra al Circolo Italiano

Reflexivo, maduro, mas ao mesmo tempo experimental, o trabalho de Bellantuono sempre tem como resultado final um forte impacto visual e expressivo, exatamente como neste último projeto Natural Elements, inspirado nos princípios da famosa ecoarte, cujos reflexos são a qualidade de cada um dos exemplares desta exposição.
Nesta busca artística, Bellantuono volta seu olhar para os elementos naturais e as formas criadas por eles. Pugliese de ação, o fotógrafo e creative designer ítalo-brasileiro concentrou todo seu trabalho na poesia natural do território da Puglia e em seu cartão de visitas mais característico: as Oliveiras Seculares.

Vestígios seculares “L’urlo dell’Ulivo” [O grito da Oliveira]
A célebre fotografia L’Urlo dell’Ulivo, há muito tempo no acervo da biblioteca científica do Munch Museum de Oslo. A fotografia nasceu de uma reflexão especial sobre as formas antropomórficas e zoomórficas que a natureza concede a quem as sabe procurar.
A reflexão intimista das fotos segue os cânones de Munch, que em um famoso escrito definiu sua arte “uma tentativa de esclarecer para si mesmo qual a nossa relação com a vida, uma espécie de egoísmo, com o qual ajudar outros a verem mais claramente”.
Cada fotografia apresentada na mostra, cativa quem a olha graças à profunda carga emotiva, buscada entre as formas ancestrais desses testemunhos históricos da natureza, figuras de contornos irreais, mas impregnadas de uma materialidade completamente terrena.
Autênticas esculturas vivas, as Oliveiras tornam-se o repositório da história da Puglia e dos Puglieses, que muitas vezes esquecem seu valor histórico, artístico, econômico e turístico.
Assim, renovando seu tributo ao território da Puglia, os irmãos Bellantuono fizeram de nossa paisagem um “tema-objeto” de arte.
As fotografias desta exposição foram feitas na planície das oliveiras, uma zona da Região Puglia ao sul da província de Bari, que compreende as cidades de Monopoli, Polignano, Fasano e Ostuni, nesta área geográfica há uma grande quantidade de Oliveiras Seculares.

Raízes da Puglia
“é uma viagem metafórica para as raízes de uma humanidade de fronteira” – onde se vive o limite como duplo sinal de divisão e união.
O fotógrafo e creative designer José Carlos Bellantuono analisa esta sua nova mostra à luz de seu passado e de seu presente: “Duas culturas, duas vidas que não se anulam nem se negam, tanto na arte quanto na vida”.
A linguagem adotada é a fotografia e a escultura, duas formas de arte diversas e divergentes, mas sob a égide da mesma vontade: fazer da paisagem natural de nosso território um objeto (tema) de arte.
Apesar do nome, o projeto “raízes da Puglia” inicia-se no Brasil durante uma viagem do autor no nordeste desta imensa nação.
Visitando o Instituto de Artesanato Baiano MAUA, o fotógrafo adquire esculturas em carvão do artista brasileiro Roberto Nascimento Dos Santos. A singularidade de suas obras está implícita na mensagem ecológica e artística que estas demonstram.
Assim como troncos e raízes, desenhados pelo fogo, enfatizam o problema mundial do desmatamento da Amazônia, as Oliveiras seculares também podem nos mandar um pedido de
ajuda.
As raízes, sinais da vida que existia e existirá, tornam-se sinais de arte e homenagem ao mais significativo símbolo de nossa região.
Nascido em São Paulo, Brasil, em 7 de outubro de 1969, José Carlos Bellantuono forja seu sentimento artístico, inicialmente no estúdio fotográfico da família e, depois, nas múltiplas experiências de trabalho no setor da comunicação.