Benvenuti

Questa è una comunità dei partecipanti del Circolo Emilia-Romagna di San Paolo - associazione collegata alla Regione Emilia-Romagna, in cui lo scopo è quello di mantenere il rapporto tra i suoi membri e la regione di origine. Questa comunità è un mezzo di comunicazione tra i nostri associati e un mezzo di promozione del nostro Circolo, della Regione Emilia-Romagna e delle sue province.



Esta é uma comunidade dos participantes do Circolo Emilia-Romagna de São Paulo - associação vinculada a Região da Emilia Romagna (Itália), cujo objetivo é manter o relacionamento entre seus membros e a região de origem.Esta comunidade é mais um meio de comunicação, onde lançamos oportunidades de bolsa de estudos e estágios para descendentes da nossa região, propomos e divulgamos atividades internas, nos conhecemos e interagimos com novos membros.



domingo, 26 de dezembro de 2010

NOMINATA LA NUOVA CONSULTA CON DECRETO DELLA GIUNTA


E’ stata nominata la nuova Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo. La Giunta regionale, con decreto 284 del 22 dicembre 2010 ha costituito, come previsto dalla legge di settore, la Consulta che rimarrà in carica per la IX legislatura regionale.

Il decreto di nomina della Consulta è stato preceduto dalle segnalazioni di nominativi pervenute alla presidente della Consulta Silvia Bartolini da parte delle associazioni degli emiliano-romagnoli all’estero, delle loro federazioni e delle istituzioni richiamate in legge.

“Posto che le proposte avanzate dalle associazioni erano tutte meritevoli di considerazione – ha detto Silvia Bartolini illustrando i criteri che hanno guidato la scelta dei consultori - abbiamo nominato le persone maggiormente in grado di contribuire ai lavori della Consulta, per caratteristiche personali o in riferimento alle realtà rappresentate. Abbiamo inoltre adottato i criteri della rotazione e del rinnovamento, non confermando coloro che hanno già svolto diversi mandati e assicurando comunque una rappresentanza a tutte le generazioni dell’emigrazione. Si è agito anche per il riequilibrio della rappresentanza di genere e si è stabilito di non indicare consultori della medesima città, fatta eccezione per due casi riferiti a realtà in cui insistono diverse associazioni. Tra gli otto giovani, segnalati dalle associazioni estere, che hanno diritto a un posto in Consulta in rappresentanza delle nuove generazioni, abbiamo incluso esperienze di recente emigrazione intellettuale, i cosiddetti “cervelli in fuga”. Tra i quindici “senior”, abbiamo confermato in via generale i consultori che hanno svolto un solo mandato, ad eccezione di quelli che non sono più stati indicati dai rispettivi sodalizi. Tra le associazioni operanti sul territorio regionale, abbiamo dato la preferenza a quelle più radicate e a quelle che si sono maggiormente distinte nella capacità di sviluppare relazioni con le comunità all’estero”.

La presidente Bartolini ha rivolto uno speciale ringraziamento a tutti coloro che hanno fatto parte della precedente Consulta e non è stato possibile confermare, chiedendo loro di continuare ad impegnarsi nelle rispettive associazioni e istituzioni per “portare un contributo che sarà sempre prezioso”.

La prima riunione della nuova Consulta è prevista nei giorni 21 e 22 gennaio a Reggio Emilia, la città del Tricolore, scelta in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Qui di seguito la composizione della Consulta.

Documenti scaricabili:

Fonte: http://www.emilianoromagnolinelmondo.it


domingo, 19 de dezembro de 2010

PRESENTATA L'EDIZIONE 2010 DEL RAPPORTO "ITALIANI NEL MONDO" DELLA FONDAZIONE MIGRANTES

La presentazione a Roma, lo scorso 2 dicembre, della V edizione del “Rapporto Italiani nel Mondo”, promosso dalla Fondazione Migrantes, permette di raccontare l’emigrazione italiana con nuovi dati aggiornati.

All’8 aprile 2010, i cittadini italiani iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero erano 4.028.370, il 6,7% degli oltre 60 milioni di residenti in Italia, un numero quasi pari a quello degli stranieri residenti nel nostro Paese. L’aumento è stato di 113mila unità rispetto all’anno precedente. Contrariamente a quanto si pensa, infatti, quella degli Italiani nel mondo è una presenza in aumento. Al termine di più di un secolo e mezzo di flussi migratori, questa presenza può definirsi in prevalenza euro-americana, come attestano le quote di pertinenza di ciascun continente: Europa (55,3%), America (39,3%) e, molto più distanziate, Oceania (3,2%), Africa (1,3%) e Asia (0,9%).
Tra i Paesi di insediamento, l’Argentina supera di poco la Germania (entrambe oltre le 600 mila unità), la Svizzera accoglie mezzo milione di italiani, la Francia si ferma a 370mila, il Brasile raggiunge i 273mila e Australia, Venezuela e Spagna superano le 100mila unità.

Tra gli italiani residenti all’estero, più della metà non è sposato, quasi la metà è costituita da donne, più di un terzo è nato all’estero, mentre 121mila si sono iscritti dopo aver acquisito la cittadinanza. I minorenni sono un sesto del totale, ma sono superati dagli ultrasessantacinquenni (18,2%) di quasi tre punti.

All’estero, oltre agli italiani che hanno mantenuto o acquisito la cittadinanza, quindi con passaporto e diritto di voto, vi sono gli oriundi, quasi 80 milioni secondo una recente stima dei Padri Scalabriniani basata sulle fonti dei diversi Paesi: 25 milioni in Brasile, 20 in Argentina, 17,8 negli Stati Uniti e in Francia, 1,5 in Canada, 1,3 in Uruguay, 0,8 in Australia, 0,7 in Germania, 0,5 sia in Svizzera che in Perù e, quindi, altri Paesi con un numero minore, fino a superare ampiamente la popolazione residente in Italia.

ANCORA FLUSSI ANNUALI DI NOTEVOLE CONSISTENZA.
In Italia i flussi con l’estero si sono ormai ridotti: un po’ più di 50mila l’anno quelli in uscita, e un po’ di meno quelli di ritorno. Bisogna mettere in conto che le partenze, specialmente quelle dei giovani, inizialmente hanno un carattere di sperimentazione, per cui i protagonisti non provvedono alla cancellazione anagrafica presso il proprio Comune, con la riserva di formalizzarla solo quando la permanenza all’estero sia diventata stabile. La consistenza degli italiani all’estero si rafforza anche con le nuove nascite e con le acquisizioni di cittadinanza. Nel complesso, tra spostamenti interni e verso l’estero, in andata e in rientro, temporanei o di lungo raggio, italiani che vanno o che ritornano, si arriva a quasi 400mila spostamenti totali in uscita, 1 ogni 150 residenti.

ALL’ESTERO, MIGRANTI “COMUNI” E “CERVELLI CREATIVI”.
L’emigrazione italiana è stata, in prevalenza, un’epopea popolare, fatta di povera gente e a costo di notevoli sofferenze, ma complessivamente gli italiani sono riusciti a raggiungere un positivo e stabile inserimento sul posto. La Fondazione Migrantes conduce annualmente un’indagine sulle attuali condizioni dei connazionali residenti all’estero. Nel 2010 l’attenzione si è concentrata su cinque Paesi (Canada, Francia, Regno Unito, Romania e Spagna), dove sono stati somministrati 649 questionari con la collaborazione di patronati, associazioni e sindacati. Le risposte date evidenziano che questi emigrati “comuni” hanno un’istruzione secondaria medio-alta (67,2%), si sentono per lo più integrati nel Paese di accoglienza, dove non hanno problemi di lingua, sono proprietari di casa e si ritengono soddisfatti del lavoro che conducono. Non pensano di rientrare in Italia, ma ci tengono a precisare che quanto da loro conquistato è il frutto di anni di sacrificio e di un percorso di vita in cui hanno dovuto affrontare e superare prove dure ma inevitabili. Insomma, l’immagine di una emigrazione matura e consapevole, che merita una riconsiderazione da parte italiana. Non è disponibile un censimento completo dei ricercatori all’estero, ma di essi 2mila si sono iscritti alla banca dati “Davinci”, pressoché da tutte le più importanti università del mondo, oltre che, seppure in pochi, da alcune imprese. Solo 1 su 4 intenderebbe ritornare in Italia, mentre gli altri si dicono soddisfatti della vita condotta all’estero, dal punto di vista sia sociale che lavorativo.

Dalla graduatoria Top Italian Scientists risulta che l’Italia ha i suoi più bravi scienziati all’estero, dove i più hanno realizzato il loro percorso professionale: dei 12 italiani insigniti del premio Nobel in chimica, fisica e medicina, solo Giulio Natta (Nobel nel 1963) condusse le sue ricerche interamente in Italia. Una curiosa graduatoria è quella che descrive la classifica degli scienziati italiani attraverso l’indice di Hirsch (h-index) che misura il grado di performance della produttività degli scienziati, che nel mese di ottobre 2010 ha richiamato l’attenzione della stampa. Da essa risulta che solo 7 scienziati su 10 lavorano ancora in Italia, mentre tra quelli registrati nella parte alta della graduatoria ben i due terzi si trovano all’estero.
La recente indagine (2010) sui ricercatori italiani all’estero, svolta dal Centro Nazionale delle Ricerche sulla Popolazione/CNR, conferma che in prevalenza si tratta di giovani (anche se non più giovanissimi), all’estero da più di dieci anni (ma nei due terzi dei casi ancora con la cittadinanza italiana), in prevalenza impegnati nelle materie scientifiche e riconoscenti per avere trovato all’estero una maggiore gratificazione professionale, le attrezzature necessarie e i fondi indispensabili.

LA LINGUA E LA CULTURA ITALIANA ALL’ESTERO.
Da un lato, i dati del Ministero degli Affari Esteri porterebbero a essere ancora oggi orgogliosi: 23.988 corsi di lingua italiana (curricolari, extracurricolari, per adulti) nel mondo, anche con la collaborazione di enti, associazioni, comitati e scuole locali, per un totale di 393.897 allievi. In particolare, quasi tutti i 92 istituti italiani di cultura sparsi nel mondo organizzano corsi di lingua italiana (7.147 corsi e 73.106 iscritti) e ad essi si affiancano i 416 comitati all’estero della Società Dante Alighieri (6.760 corsi e 205.800 studenti, oltre che 5.000 manifestazioni culturali e 300 biblioteche con oltre 500.000 volumi). I dati ministeriali includono anche 186 scuole italiane e 114 sezioni italiane presso scuole straniere (30.662 alunni), 33 scuole europee con 2.000 alunni italiani, 418 lettori italiani presso università estere in 90 diversi Paesi e centinaia di unità tra personale docente e non docente. A essere realisti, d’altra parte, si dovrebbe essere preoccupati, perché lo studio dell’italiano sta perdendo posizioni, vengono privilegiate lingue più funzionali agli interessi economici e lavorativi e anche nell’Unione si propende verso il trilinguismo (inglese, tedesco e francese). Uno dei pochi eventi in controtendenza si è riscontrato nella Federazione Russa (novembre 2007), dove l’italiano è stato inserito nel sistema scolastico pubblico, mentre un andamento di segno opposto si è avuto negli Stati Uniti. Per il mondo dell’emigrazione vanno ricordati i 790 media in lingua italiana: 480 giornali, 265 programmi radiofonici, 45 programmi televisivi e quasi mille comunicatori italiani o di origine italiana nel mondo. Non hanno più l’efficacia del passato, quando il mondo della comunicazione era meno globale, ma si adoperano per conservare la lingua tra gli italiani e per diffonderla loro tramite.

IL FUTURO INCERTO DELLA PRESENZA ECONOMICA ITALIANA ALL’ESTERO.
Nel 2009 il fatturato estero delle imprese italiane è crollato (290 miliardi di euro, -20,7% rispetto all’anno precedente). Alla carente capacità di innovare i prodotti si è aggiunto il calo della domanda internazionale. Solo in Cina, di cui siamo i terzi fornitori di merci e dove operano duemila aziende italiane, sono state incrementate le vendite del 3,5% anche nel 2009 (vendite che, comunque, incidono per appena due punti percentuali sul totale). Sarà di buon auspicio il grande successo riscosso dal padiglione dell’Expo di Shanghai (il più visitato dopo quello cinese) dove già operano 1.642 italiani, imprenditori e manager, presso filiali locali italiane o strutture produttive? In effetti, non manca qualche chance per i prodotti di qualità italiana, essendo scontato che la Cina diventerà ben presto il più importante mercato del lusso.

VERSO UNA NUOVA MENTALITÀ.
Secondo mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, “affinché l’Italia riassuma il suo ruolo e rivitalizzi il dinamismo del passato, è indispensabile un aiuto di ritorno da parte degli emigrati italiani, protagonisti in paesi le cui esperienze presentano stimoli utili. Solo così si potrà riattivare un dinamismo rimasto inceppato e rinascerà la convinzione che l’Italia può riprendersi e cambiare in meglio. Questo è l’aiuto concreto che gli italiani nel mondo possono fornire in occasione del 150° anniversario dell’Unità di Italia”. Quello che serve, da una parte e dall’altra, è questa nuova mentalità. Le azioni concrete, senz’altro, seguiranno. Il messaggio del Rapporto Italiani nel Mondo 2010 è che l’emigrazione italiana non è una realtà morta: basta solo riscoprirla. Dagli emigrati e dai loro discendenti, sulla base delle esperienze fatte nei paesi di adozione, possono provenire preziosi stimoli a sostegno di un paese in affanno. (ItalPlanet News)

quinta-feira, 16 de dezembro de 2010

L'uomo che illumina il Brasile

La prima luce che amò, forse, era quella che illuminava il padre in un teatro di Bologna. La seconda, e definitiva, quella che decora una stanza creando un’armonia. Furio Dominici, nato a Bologna il 23 febbraio 1909, ha già superato i cento anni. In Brasile, Dominici è sinonimo di lampade. Lampade raffinate, di design italiano e internazionale. Dominici ha portato in Brasile la bellezza della luce.

Suo padre Enrico era un attore, la mamma una cantante lirica di origine svizzera, Ernesta Sutter. Il padre ha calcato i palcoscenici tutta la vita con una propria compagnia teatrale, con la quale da giovane, nel 1881, ottenne il primo successo Ermete Zacconi, il grande attore emiliano che recitò con la Duse. Attrici erano anche due delle tre sorelle del padre: Rosina, che ebbe come capocomico uno dei massimi esponenti del teatro di varietà, Ettore Petrolini. E Franca Dominici, bravissima caratterista che partecipò a moltissimi film dal 1939 al ’78 e morì novantenne nel ’97. Del padre si racconta, in famiglia, che si sposò tre volte e che a Parigi una donna, follemente innamorata di lui, arrivò a offrire alla sua moglie di allora un appartamento e un vitalizio perché lo abbandonasse.

La morte del padre impedì a Enrico di seguire la carriera teatrale. Aveva 14 anni e doveva trovarsi un lavoro. Passò tre anni in Libia per il servizio militare, e al ritorno diventò il rappresentante per la zona di Bologna di alcune aziende di Murano, la capitale dell’arte vetraria. Nel 1934 aprì nel centro di Bologna, in via Farini 7, di fronte allo storico caffè Zanarini, un negozio di lampade che, oltre ai vetri di Murano, esponeva raffinati oggetti d’arredamento. La guerra scoppiata nel 1940 fece diminuire e poi bloccò del tutto le attività del negozio. Il dopoguerra portò la crisi economica e, con essa, la guerra fredda, che rischiava di trasformarsi sempre più, agli occhi di Dominici, nella terza guerra mondiale. Il figlio dell’attore decise che ne aveva abbastanza.

Caricò sulla nave diretta in Brasile casse e casse di lampade e vetri di Murano, con il meglio della produzione di Barovier e Toso, di Venini e dell’illuminazione decorativa del periodo. Viaggiavano con lui sul Barão de Jaceguai altri due italiani che sarebbero diventati famosi, Pietro Maria Bardi, fondatore del Museu de Arte de São Paulo, considerato il maggior museo dell’America Latina, e sua moglie Lina Bo, architetto.
La prima cosa che Furio Dominici fece a Rio de Janeiro nel 1946 fu una bellissima mostra al Copacabana Palace, dove le piccole coppe in vetro soffiato, i vasi a boccia, i candelieri in vetro trasparente che oggi sono il sogno degli antiquari, incantarono i brasiliani, abituati a rifornirsi in bazar dove si vendeva di tutto, dalle padelle ai lampadari di cristallo.

La mossa seguente fu l’apertura del negozio, non a Rio perché non ne sopportava il caldo, ma a San Paolo. Era il 1947 e per la prima volta i brasiliani potevano lustrarsi gli occhi con le lampade e gli oggetti di design esposti nelle vetrine di Rua Xavier de Toledo, prima sede della Dominici Iluminação Moderna, poi trasferita in Rua Treze de Maio. Il mercato dell’illuminazione decorativa in Brasile è tutto suo: importa i pezzi dall’Italia per rifornire i negozi, che intanto diventano tre, fin quando il governo, da un giorno all’altro, proibisce le importazioni. Dominici non si scoraggia e si crea da sé la sua fabbrica di lampade e sofisticati oggetti di cristallo, che ben presto diventa la più importante del paese arrivando a rifornire, ancora oggi, decine di negozi, a Rio, Bahia, nel Minas Gerais, Paraná, Goiás, Rio Grande do Sul e in altri Stati. Dominici con i suoi cinque designer crea pezzi esclusivi anche per hotel, banche e navi.

Negli anni Settanta lo Studio Dominici oltre alla fabbricazione di prodotti si dedica di nuovo all’introduzione in Brasile delle firme del design italiano ed europeo. Apre un nuovo negozio a Rio nel quartiere di Copacabana, e altri tre a San Paolo. Da Dominici, ad esempio, si possono ammirare e comprare i capolavori della Flos, una delle più note aziende di illuminazione del mondo fondata nel 1962 dal bolognese Dino Gavina insieme a Cesare Cassina. Gli oggetti dei designer italiani entrano nelle case dei brasiliani.

L’illuminazione d’arredo di qualità porta a compimento l’intuizione che l’elettricità catturata da Thomas Edison possa diventare arte. Già i pezzi disegnati da Tiffany Studio o dai movimenti modernisti come Bauhaus e De Stijl avevano, nella loro eleganza, reso decorativa la luce. La tecnologia e l’introduzione di nuovi materiali affinano nel tempo questa tendenza facendo emergere lo stile “contemporaneo” che si sostituisce al “modernista”. In Brasile lo Studio Dominici diventa il punto di riferimento di architetti, designer e persone di gusto che vedono esposti ogni mese, nelle vetrine dei suoi negozi, da quattro a sei nuovi modelli di luci d’arredo.

Oggi lo Studio Dominici è guidato dall’art director Baba Vacaro, che oltre a selezionare e importare il design europeo d’avanguardia, promuove i prodotti dei giovani designer brasiliani. Nel 2007 la “marca de luminárias” Dominici ha festeggiato i sessant’anni di attività con una grande mostra nel negozio principale di San Paolo in Alameda Gabriel Monteiro da Silva, dove sono state riunite creazioni di nomi consacrati del design come Philippe Starck o Flávia Pagotti, e delle nuove leve come la francese Matali Crasset.
Una collezione del 2000 dello Studio ha rieditato i classici che Furio Dominici aveva portato con sé nella traversata in nave dell’Oceano quando, stanco di guerra, sognava di illuminare il Brasile.


Fonte: http://www.radioemiliaromagna.it/

terça-feira, 14 de dezembro de 2010

AL VIA LA SECONDA EDIZIONE 2010 DI "BOOMERANG", LO STAGE PER I GIOVANI EMILIANO-ROMAGNOLI ALL'ESTERO

Al via la seconda edizione 2010 di “Boomerang”, il programma destinato ai giovani emiliano-romagnoli nel mondo, capace di originare azioni di ritorno. Boomerang realizza stage formativi presso enti ed aziende dell’Emilia-Romagna, per l’acquisizione di competenze professionali nei settori che rappresentano le eccellenze esportabili del sistema regionale e che possono fornire opportunità ai discendenti degli emigrati emiliano-romagnoli.
Boomerang è già alla 18a edizione e per molte ragazze e ragazzi ha segnato esperienze importanti ed utili.

C’è tempo fino al 31 gennaio 2011 per presentare la domanda di adesione alla frequenza di stage nei settori: giornalistico, comunicazione multimediale, commercio con l’estero, organizzazione e sviluppo economico; competenze manageriali nell’associazionismo; relazioni internazionali.

Gli stage si svolgeranno nel periodo dal 17 febbraio al 31 maggio 2011.
I requisiti essenziali per partecipare al programma sono: l’età compresa tra i 18 e i 38 anni (il limite di maggiore età è tassativo); la discendenza da emigrati emiliano-romagnoli, con preferenza per il possesso della cittadinanza italiana; il collegamento con le attività di un’associazione di emiliano-romagnoli nel mondo iscritta nell’elenco regionale; la buona conoscenza della lingua italiana tale da consentire un’accettabile comunicazione interpersonale (verificabile preventivamente a cura del Cides di Bologna che segue per la Regione Emilia-Romagna il programma Boomerang); la volontà di sviluppare un progetto specifico in accordo con l’ente ospitante e la Regione.

Tutte le informazioni negli allegati (documenti scaricabili) e nella sezione Documentazione del nostro sito.

Documenti scaricabili:

Fonte: http://www.emilianoromagnolinelmondo.it

segunda-feira, 13 de dezembro de 2010

Magazzini Sonori : dal Teatro Comunale di Modena l'opera Cappuccetto Rosso in differita , il 15 dicembre alle ore 17.

Bologna - Nuovo appuntamento musicale con Magazzini Break (http://www.magazzini-sonori.it/), il portale della Regione Emilia-Romagna che trasmetterà in differita il 15 dicembre alle ore 17 l’opera “Cappuccetto rosso” diretta da Carlo Boccadoro , uno dei maggiori compositori della nuova generazione, autore di musica sinfonica e cameristica, che spazia dal romantico all’atonale alle musiche yiddish (collabora regolarmente con Moni Ovadia).La nuova opera dedicata al pubblico dei giovani e delle famiglie è prodotta dalla Fondazione Teatro Comunale di Modena, Luciano Pavarotti, è stata eseguita in prima assoluta domenica 28 novembre 2010.

Si tratta di una tra le più note fiabe europee che, con il passare degli anni, ha avuto diverse varianti. La trascrizione di Charles Perrault (Le petit chaperon rouge del 1697) e quella dei fratelli Grimm (Rotkappchen, del 1812), così come molte altre, si rifanno alla tradizione orale diffusa in Francia già nel XIV secolo. In Italia, al momento della sua comparsa, divenne nota con il titolo La finta nonna.Lo spettacolo andato in scena al Comunale di Modena è una rivisitazione in chiave moderna della fiaba che, pur rispecchiando nello sviluppo della trama la storica versione di Charles Perrault e dei fratelli Grimm, è il riflesso delle mode e dei cambiamenti del nostro tempo.La protagonista ha poco a che fare con la bambina indifesa a cui eravamo abituati, ma si diletta a interpretare un ruolo, a giocare con la trama nella consapevolezza che tutto è finzione e che il lieto fine è indubbio come in tutte le fiabe che si rispettino.

Tra i personaggi e interpreti dell’opera “Cappuccetto rosso” troviamo Alice Borciani nel ruolo di “Cappuccetto Rosso; Karina Oganjan nel ruolo della mamma, della moglie del taglialegna e della nonna e Luca Gallo nel ruolo del lupo, del taglialegna e della nonna mascherata. L’opera è diretta da Carlo Boccadoro con la Regia e costumi di Francesco Esposito. Le Scene sono di Franco Armieri e alle Luci Andrea Ricci. Ensemble da Camera è della Fondazione Teatro Comunale di Modena. Il libretto dell’opera è di Lia e Dario Del Corno. La regia e i costumi sono di Francesco Esposito, regista anche della Maria Stuarda che ha aperto la stagione lirica; le scene sono di Franco Armieri e le luci di Andrea Ricci.. Alice Borciani interpreta la protagonista dell’opera, Karina Oganjan i ruoli della Mamma, della Moglie del taglialegna e della Nonna mentre a Luca Gallo sono affidati i ruoli del Lupo, del Taglialegna e della Nonna mascherata. Carlo Boccadoro dirige l’Ensemble da Camera della Fondazione Teatro Comunale di Modena.

Per ascoltare la trasmissione, a cura dell'Agenzia Informazione e Ufficio Stampa della Giunta della Regione Emilia-Romagna e di Aicod (Azienda per l'Informazione e la Comunicazione Digitale) , è sufficiente aver installato Windows Media Player e collegarsi al portale di Magazzini Sonori. (www.magazzini-sonori.it)./CL

Fonte: Giunta Regionale Emilia-Romagna - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

quinta-feira, 9 de dezembro de 2010

SETOR MEDICO-HOSPITALAR APROXIMA BRASIL E ITÁLIA

EMPRESAS BRASILEIRAS PARTIICIPAM DE ENCONTROS DE NEGÓCIOS EM UM DOS MAIORES POLOS INDUSTRIAIS DO SETOR NA EUROPA



A cidade de Modena, norte da Itália, mundialmente conhecida por abrigar as fábricas da Ferrari e Maserati, concentra também, em seus arredores, mais de 100 empresas do setor medico-hospitalar. Trata-se do pólo biomédico do distrito de Mirandola, localizado há cerca de 30 km de Modena, um dos maiores da Europa. Entre os dias 29 de novembro e 02 de dezembro a cidade recebeu empresas e entidades do setor de seis países para rodadas de negócios, visitas técnicas e debates sobre as novidades desse mercado. O Brasil esteve representado pela CMS Produtos Médicos de São Paulo e a Bio Med Produtos Médicos e Hospitalares do Rio Grande do Sul além do presidente executivo da ABIMED – Associação Brasileira de Importadores de Equipamentos, Produtos e Insumos Médicos Hospitalares, Carlos Goulart.


O evento, organizado pela Promec – Divisão da Câmara de Comércio de Modena e Consobiomed - Consórcio de empresas do pólo industrial de Mirandola, província de Modela, destacou a importância do pólo industrial médico-hospitalar da Região de Mirândola, composto por 114 empresas do setor, entre elas algumas multinacionais. Este pólo tem como principais mercados externos: Alemanha, Estados Unidos, França e Canadá.


A região destaca-se pela sua excelência na produção de dispositivos descartáveis, componentes e maquinários para os setores de hemodiálise, cirurgia cardíaca, anestesia, plasmaferese, infusão e transfusão, ginecologia, entre outros. As empresas brasileiras presentes ao evento abriram negociações com empresas locais uma vez que o Brasil, apesar do aumento da produção nos últimos anos, ainda é carente com relação a novos equipamentos.


Tendo como convidado de honra o medico Mario Veronese, internacionalmente conhecido pelo pioneirismo em hemodiálise, o evento de Modena reuniu também empresas da Rússia, Suíça, Inglaterra, França, Alemanha e Emirados Árabes.


Mais informações


Valéria Martins

Desk Brasile

Av. São Luis, 50 - 16° andar - Edifício Itália

01046-926 - São Paulo - SP

Tel: +55 11 3123-2763/ fax: +55 11 3123-2764

domingo, 5 de dezembro de 2010

PROGETTO INTEGRATO DI FORMAZIONE POSTI-UNIVERSITARIA-CORSO DI ALTA FORMAZIONE

PROGETTO INTEGRATO DI FORMAZIONE POSTI-UNIVERSITARIA-CORSO DI ALTA FORMAZIONE IN "ORGANIZZAZIONE E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIO SANITARI IN CONTESTI DIFFERENZIATI A.A.2010/2011

Il CESTAS di Bologna ha presentato la 6 Edizione del Corso di Alta Formazione in oggetto, volto alla formazione specifica di manager e coordinatori di servizi sociosanitari territoriali provenienti da Paesi in via di sviluppo che operino in una logica di partecipazione e sostenibilita' economica e sociale.

Il Corso e' rivolto a 10 operatori dei PVS impegnati nella progettazione ed esecuzione di progetti di sviluppo socio-sanitario.

Il Corso, che ha una durata semestrale, avra' inizio indicativamente nel mese di Aprile 2011.

Durante il primo bimestre, le attivita' didattiche si svolgeranno in modalita' E-learning. Nel mese di Giugno 2011 avranno inizio le lezioni in Italia e l'avvio della fase didattica face to face. Le lezioni si svolgeranno nella Sede di Formazione del CESTAS - Via Ranzani, 13/5/A - 40127 Bologna e presso il Dipartimento di Sociologia dell'Universita' di Bologna.

Il Corso si concludera' il 30 Settembre 2011.
L'attivita' didattica, di durata semestrale, e' strutturata in 7 insegnamenti per 210 ore di didattica complessiva (corrispondente a 30 crediti universitari) ed un tirocinio facoltativo di 100 ore. La lingua di lavoro sara' l'Italiano.

Durante la presenza in Italia dei corsisti sara' garantita la copertura dei costi di:
viaggio (a/r) dal paese d'origine per l'Italia (Bologna) e viceversa, alloggio e vitto.
E' prevista la copertura assicurativa totale per l'intero periodo di soggiorno in Italia (morte, invalidita' permanente da infortunio, iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale).

Il programma e' indirizzato ai candidati in possesso dei seguenti requisiti:
- titolo di studio di livello universitario (diploma universitario, laurea, laurea specialistica o
magistrale);
- diploma di maturita' di durata quinquennale e maturate esperienze professionali
ritenute idonee per l'ammissione al Corso (indipendentemente dal possesso del requisito
di cui al punto precedente);
- buona conoscenza della lingua italiana. Il candidato dovra' dichiarare la conoscenza
della lingua al momento della presentazione della sua candidatura presso le
Rappresentanze Diplomatiche Italiane.
Si prevede l'attivazione di corsi di lingua italiana di sostegno durante il primo bimestre di
attivita'.
- I candidati dovranno inoltre avere la disponibilita' di un personal computer con connessione Internet, webcam, cuffie e microfono per seguire le lezioni in modalita' Elearning.

Presentazione delle candidature
Per la presentazione delle domande di partecipazione e' richiesta la compilazione di due moduli, le modalita' cui attenersi sono indicate ai punti 1 e 2:
1. Ogni candidato dovra' presentare 'domanda di ammissione' (valida ai fini dell'iscrizione accademica, disponibile su www.cestasformazione.org) al ' Corso di Alta Formazione in 'Organizzazione e Management dei Servizi Socio-Sanitari in Contesti Differenziati' a.a. 2010-2011 all'Universita' degli Studi di Bologna, per il tramite delle Rappresentanze Diplomatiche, secondo le procedure pubblicate sul sito www.cestasformazione.org .
Le 'domande di ammissione' dovranno essere corredate di fotocopia legalizzata e tradotta del titolo di studio, dal curriculum vitae del candidato, dalla fotocopia del passaporto nonche' da dichiarazione di valore. La documentazione dovra' essere inviata entro l'11 Febbraio 2011 all'Universita' degli Studi di Bologna e in copia al Ministero Affari Esteri Direzione Generale Ufficio IX (fax 06/36916293).
2. Il CESTAS ha pubblicato inoltre sul sito www.cestasformazione.org un formulario di richiesta di borsa di studio (non valido per l'iscrizione all'Universita' di Bologna) che dovra' essere inviato dai singoli studenti a: CESTAS - Via Ranzani 13/5/F 40139 Bologna (Italia)
Att. Margherita Dalla Casa margherita.dallacasa@cestas.org ed anticipato via fax al n. +
39 051 42.11.317.

Le richieste di borse di studio dovranno pervenire all'Ente entro il termine di scadenza fissato per le domande di ammissione (11 Febbraio 2011).